lunedì 6 giugno 2016

The Loneliest Planet (2011)

Gael Garcia Bernal è un attore perennemente unto e sospetto sudato e che odora di genitali trascurati.
 Nonostante questo mi è simpatico e credo che abbia delle qualità oltre a quelle che ho citato, ma sicuramente non nell'ambito del cinema, perché tanto gira e gira interpreta sempre lo stesso personaggio che ad un certo punto fa il simpaticone coi bambini e con qualche ragazza. È una figura rassicurante: avete presente quando avevate tra i 20 e i 30 anni, andavate alle feste, e arrivava quel vostro amico che aveva successo con le ragazze? Una figura rassicurante, come dicevo: quando arriva stai sicuro che, pe te, de scopà se ne riparla tipo tra 10 anni.

In questo film interpreta uno che sta facendo un viaggio in Caucaso, in Georgia, con una fidanzata o non ho capito bene. È un film che risulta essere compatibile con una tecnica da me precedentemente sperimentata per l'analisi efficace dei film di merda. Premendo la freccetta in 4 minuti risparmi l'ora e 40 minuti che avresti buttato vedendo questo film. Questi film intellettualoidi mi fanno incazzare perché con le loro pretenziose camere fisse panoramiche vogliono nascondere la completa incapacità di sviluppare un intreccio avvincente; una cosa molto fastidiosa che ho visto è la razzistissima presunzione con cui usi e costumi dei locali vengono rappresentati; e poi qua e la la classica scena di sesso che secondo me ha lo scopo pratico di evitare l'ammutinamento del cast durante le riprese.

Evitatelo come la peste, birboni