martedì 21 aprile 2015

Star Trek - Into Darkness (2013)

Come suggeriva Bucio molto tempo fa, i remake fanno cacare e dopo quello di atto di forza tutti sembrano essersi concentrati sugli atti grandi di forza specialmente nei quotidiani momenti fecali.
Infatti tra gli attori c'è Robocop.

È il remake del film Star Trek II: The Wrath of Khan (1982), con alcune discrepanze.

Il film non è male ma è un film dei tempi moderni: molta azione, scene di lotta improbabili, inseguimenti pazzi in computer grafica. C'è da dire che questa è stata un po' la metamorfosi inevitabile di tutta la serie degli Star Trek. Però penso che una cosa bella di star trek era che molte volte le cose non erano risolte con la violenza ma con una buona dose di astuzia.

Ma due palle, l'astuzia. Troppa fatica, te devi mette seduto e ragionà, invece premi il bottone e ciai l'astronave che sbatte, l'attore che fa le piroette, quello col cappuccio tipo assassins'creed (lo ficcano dappertutto ormai eh).

La storia d'amore tra Spock e Uhura fa cagare come le apparizioni di leonard nimoy, dio lo ha fatto morire per pietà.

Una componente tipica di star trek sono i toccanti discorsoni moraleggianti, ma ho registrato una frequenza alta in queste ultime incarnazioni, col celebre stile con sottofondo di rullante che fa "srsnzn" mentre uno dice che crede negli Stati Uniti d'America.

Per concludere: il film è un piacevole film d'azione, uhura quando la inquadrano o le fanno dire le cosa da donna forte di colore che non le manda a dire mi fa pronunciare ben scandita la parola: "Puttana"; tra l'altro questa venefica giustapposizione del carattere freddo di spock con l'emotività di uhra è uno di quei clichés spesso spinti nelle produzioni di massa per insegnare ai consumatori a comportarsi, con lei che sclera e lui che dice: calma, lo faccio per il tuo bene, anche se tu volevi i pantaloni.
MA
non è un bel film di fantascienza, anche perché quelle che non sono scene di azione sono showcases autoreferenziali per dare spazio a tutti i membri dell'equipaggio, farceli sembrare simpatici, insomma è tipo le fiction sui carabinieri o sulla polizia.

Storia di Piera (1983)

Marco Ferreri mi aveva illuso con il tuttavia decente film La Grande Bouffe, un film che avrebbe dovuto durare meno.

Questi registi cult hanno in sostanza avuto successo perché esponevano degli aspetti pruriginosi di cui in paesi come Italia e Francia il culturame dei miei coglioni va pazzo.

Ho sempre avuto l'impressione che la classe intellettuale di questi paesi sia il prodotto combinato delle seguenti cause, buttate giù di getto quindi non ho  alcuna pretesa di essere completo o corretto:1

1) mentalità cattolica
  esiste ed è unica una autorità che decide quello che è bene e quello che è male; questo fa sì che la gente che ha studiato in questi paesi consideri le proprie OPINIONI come insindacabili, ed ogni tentativo altrui di manifestare le proprie OPINIONI una azione vergognosa. Non esiste alcuna seria e razionale disamina di quello in cui si crede.

2) uno stato con una forte burocrazia
  che causa la tendenza alle fallacie e in generale l'ambiguità nei ragionamenti
  in particolare, l'uso di un linguaggio volutamente complicato con molte inutili perifrasi col solo scopo di intimidire gli interlocutori -- andatevi a leggere i volantini dei vari gruppi anarchici/femministi/quelli che mettono le * per indicare entrambi i sessi, capirete cosa intendo

Nella sostanza le stesse dinamiche di gente che cerca di imporre le proprie ragioni con argomenti ad auctoritatem e in generale senza basi razionali le ritrovi anche in altri posti di merda (tipo i paesi mussulmani o quelli ortodossi).

Ho sprecato il vostro tempo fino a qui per cercare di farmi capire: questo insistere su temi pruriginosi, con l'aiuto di immagini surrealiste a pararsi il culo, è una sorta di ribellione verso questo tipo di cultura imposta etc etc.
Io personalmente credo che sia soltanto la reazione teenageriale di gente che, rendendosi conto di non avere idee, tira le leve della provocazione. Mi fa un po' innervosire che questo poi sia forzatamente interpretato come un gesto eroico, quando invece secondo me genera solo autoreferenzialismo.
Perlomeno quei registi hanno avuto il merito di essere stati i primi a fare certe cose.

Arriviamo al film. Voi che pensereste se vi proponessi di vedere un film (auto)biografico -- visto che l'ha scritta lei la sceneggiatura -- di una attrice che all'epoca del film aveva 44 anni?
Che parla di una madre mezza ninfomane e matta (vero protagonista del film) tipo a sabaudia che va in giro a puttaneggiare?
E poi quando diventa adolescente puttaneggia pure la figlia?
E quindi la mamma inizia a odiare la figlia perché la figlia fa i pompini e lei no?
Ed è tutto un susseguirsi di cazzate da matti, senza essere né divertente, né creare aspettative, NIENTE!
Che cazzo pensereste se il titolo vi viene presentato così?:


che è, un sussidiario adottato in qualche scuola elementare di paese in provincia di Rieti o Viterbo!?
Ve lo dico io cosa dovreste pensare: vi dovreste preparare a un'ora e 42 minuti  di pollice svogliato che scorre sullo smartphone, col film in sottofondo.

Io non capisco perché così tante persone abbiano pensato all'epoca che la storia di questa Piera degli Esposti potesse essere interessante. Il fatto che la stessa Degli Esposti fosse in combutta, e che anzi sospetto si sia pure sbattuta non poco per raccontare al mondo la sua scialba vita del cazzo, mi fa innervosire ancora di più e dà secondo me proprio l'idea di come questi personaggi concordino con la mia analisi del cazzo fatta all'inizio del post.  

Assioma di Piera: la Storia di Piera è interessante.
Una co la madre matta che fa la mignotta. Du coioni! Regà 1983, ma quanti cazzo di film belli erano già usciti fino ad allora?! Non se li erano visti? Ma chi cazzo ci ha messo i soldi? E questo autoreferenzialismo? Quella è la cosa più insopportabile.

Continuo a pensare che film come Ritorno al Futuro  I e II abbiano molto più valore di molta filmografia impegnata, altro che cazzi! Lì della gente seria s'è seduta e s'è messa a ragionare se come cazzo si fa un film fatto bene! Piglia antonioni: NA MERDA! fortuna che è morto! blow-sto-cazzo!

Ma sti registi se lo so mai visto ritorno al futuro? Mi piacerebbe vedere la loro reazione: noia? disprezzo? rosicata infinita? oppure infarto, per aver visto una cosa così avvincente? Oppure una onesta autoanalisi, da cui scaturisca l'impulso per una ancora più onesta iscrizione alle liste di collocamento?

Comunque poi ferreri è morto d'infarto a parigi, forse per aver visto ritorno al futuro.
Evitatelo come l'herpes genitale!

1Sono in disaccordo con la lettura sempre di moda negli scorsi decenni, corrispondente alla formula magica "L'egemonia culturale della sinistra", secondo me è solo una questione di forma -- spiegatemi come cazzo sarebbe stato possibile dopo la seconda guerra mondiale che qualcuno si rimettesse a fare il fascio? E ⇑, no

domenica 19 aprile 2015

Short Circuit (1986)

Che film del cazzo

who is
johnny

Fa paio co the goonies, altra merda con canzone promozionale

ma chi cazzo li rivuole indietro gli anni 50, 60, 70, 80, 90, 2000, 2010

mercoledì 15 aprile 2015

Ivan Vasilyevich Menyayet Professiyu (1973)

Film di fantascienza comico russo.

Uno scienziato inventa una macchina del tempo e scambia l'amministratore del palazzo e un topo d'appartamento con Ivan il terribile.

Fatto male, un bel po' noioso, ma l'idea e anche alcuni aspetti della realizzazione sono carini.
Non si facevano molti problemi a maltrattare gli animali per fare i film.

domenica 12 aprile 2015

Guardians Of The Galaxy (2014)

È un film divertente, non voglio fare lo stronzo.

MA:

Resto sempre alquanto scettico di fronte ai film di questo tipo, anche perché so che qualsiasi cosa che viene strombazzata al grande pubblico come fantascienza finisce per lasciarmi sempre deluso, visto che è solo fantasy futuristico quello che viene proposto (come ad esempio Star Wars). L'eccezione più recente credo sia stata Star Trek.

Ancora più sospetto mi rende la candida ammissione di voler iniziare un cosiddetto "franchise" (leggi: faremo una serie di film quasi uguali l'uno con l'altro così verrai a vederteli perché non hai abbastanza fantasia di provare qualcosa di diverso), e cercare di dargli un tono di "epopea", di "saga". Questo purtroppo credo che sia un metodo ormai entrato nel marketing dell'intrattenimento, la gente vorrebbe idealmente delle storie che li accompagnino per le loro intere vite (e che siano annacquate come le succitate)

È pure triste quando gli attori migliori sono quelli fatti al computer... L'attore principale, un bel ragazzo, anche simpatico nel suo ruolo, me lo so già scordato che faccia c'aveva.

I dialoghi sono gli stessi di qualsiasi altro film di questo tipo/con questo target; sono essenzialmente la verbalizzazione di un qualsiasi flame su youtube, reddit o che cazzaccio pare a te.

Per finire, un messaggio di speranza da uno degli interpreti:


Dersu Uzala (1975)

Bel film. Di Akira Kurosawa.
È basato sulla storia vera, raccontata da Vladimir Arsenyev, della sua amicizia con il cacciatore e guida di nazionalità Goldi Dersu Uzala.
È in sostanza una serie di scenette dove si trovano alle prese con la soluzione di alcuni problemi. Nonostante questo credo che sia un film piacevole da vedere.
Ciao

Das Leben der Anderen (2006)

Bel film

Parla di un intellettuale che viene messo sotto sorveglianza segreta nella DDR, nel 1984.
L'ufficiale della STASI che se ne occupa è interpretato da un bravo attore, Ulrich Mühe (morto nel 2007 di cancro.)
Il film pur durando 2 ore sembra durarne 3. Ma non mi ha annoiato. Penso sia fatto piuttosto bene.