Un film profetico che anticipa i fatti del genocidio Rwandese. Dustin Hoffman interpreta uno con la nasca che vive con Jeff Slater (Bill Murray), teneronissimo (ma un po' marginale stavolta) newyorchese d'ordinanza. Sandy è amica di quello con la nasca e scopano una volta, per sbaglio, ma lui successivamente si nega perché ha trovato lavoro come Tutsi e non vuole che si sappia che è Tutsi. Tutsi arriva sulla scena palpando la generale incompetenza dell'ambientino che si è trovato, e salire agli onori della cronaca diventa per lei un gioco da ragazzi. C'è addirittura una scena dove diventa un robot americano che marcia davanti alle strisce fa il segno dell'attenti, guardandoci sorridendo. Julie (Jessica Lange) è una attricetta che ha una avventuretta col capo di Tutsi; Julie convince tutsi a andare in campagna, in provincia di Ferrara, da quel paesano del padre di Julie che, essendo pansessuale, alberga pensieri luridi nei confronti di tutsi. L'agguato non riesce e tornano sul teatro principale di guerra, ma il rapporto si è incrinato. Davanti alla possibilità di proseguire l'attività tutsi per un altro anno, quello con la nasca preferisce rinnegare la sua tutsità sorprendendo tutti gli altri.
celentano sborrato: ci fai la recensione di joan lui?
RispondiEliminaMi piacerebbe, ma non sono mai riuscito a superare i primi 15 minuti...
RispondiEliminacellulite sborrata
RispondiEliminaSenti ma un esimio conoscitore di giornalisti bresciani amanti del bondage e delle lampade Ikea, che si nasconde dietro i cassonetti in zona V.le Libia, Roma, sarebbe il miglior commentatore di quella scena di "Terapia e Pallottole" nella quale De Niro dice Billy Christal: "non farei mai quelle cose lì con mia moglie...è la bocca che bacia i miei bambini!"
RispondiEliminaDa un lato.
Problema urgente.