martedì 4 novembre 2014

The Postman (1997)

Kevin Costner vinse un sacco con balla coi lupi, gli andò di merda con waterworld e quindi pensò che per tornare a vincere doveva fare un film di 3 ore.

È un peccato perché la prima ora e mezzo è veramente fica, poi dopo entra in un loop autocelebrativo che credo sia il marchio di fabbrica di Costner. Gli zingari fanno capolino quando si vede una bambina che canta una canzone patriottica americana.

Il film è una riproposizione delle guerre civili americane in salsa postatomica, con le giubbe blu che sono i buoni e la gente per bene, la mentalità grassroots. Insomma una specie di grillini. Le giubbe rosse i cattivi.

La prima ora e mezzo è bella perché prende a piene mani dalla iconografia postatomica della quale ammetto di essere un fan.

Il personaggio è un tizio solitario, opportunista, un po' scemo, che si inventa postino per mangiare. L'idea è fica, poteva essere sviluppata ma poi costner doveva far mangiare gli amici suoi tipo tom petty che appare anche nel film, più altri musicisti, e insomma a metà film tutto diventa un collage al limite del contraddittorio.

La protagonista femminile passa da un carattere assertivo tipo paesana bizzoca giovane a una specie di rambo in gonnella alla metà del film, per poi vestire i panni della rompicoglioni di ordinanza quando si comincia a sparare sul serio...

Anche l'evoluzione della storia sembra avere accelerazioni poco convincenti per il lasso di tempo che sembra invece passare. I personaggi iniziano a diventare retorici, si affollano scene con sottofondo roboante di archi  e fiati che cercano le pelli d'oca, gli scatti all'attenti con il sottofondo basso di rullante che fa: "Srsn-zn" mentre uno dice che crede negli Stati Uniti D'America, ma risulta chiaro che sono solo riempitivi a solleticare le perversioni nazionaliste che fanno sempre capolino nei film di costner, il cui messaggio archetipale risulta essere sempre quello che oggi giorno è tutto una merda, invece i valori del passato etc etc. Insomma quando c'era lui caro lei.

Il film è suo, le idee anche, e non mi danno fastidio anche se non le condivido. Quello che mi  fa incazzare è: perché me lo devi dire con una serie di spot elettorali invece che con un film fatto bene (vedi l'incomprensibile scena del bambino che vuole dargli la letterina)?
Ai titoli di coda m'aspettavo l'inno di alleanza di centro per l'italia

Una occasione sprecata. Il film poteva durare pure 3 ore come in effetti ne dura, ma doveva sviluppare meglio la storia e i personaggi! Gli sceneggiatori bisogna sceglierseli bene.

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