lunedì 16 giugno 2014

I cento passi

Non so per quale motivo l'ho visto, un po' perché la canzone dei modena city ramblers mi era venuta in testa ricordandomi quanto è stata brutta la mia adolescenza e giovane età adulta in confronto al paradiso di vita che vivo oggi giorno, godendo della fine meschina che hanno fatto tutti quelli che venivano considerati "fichi" e le varie puttane buzzicone che facevano il bello e il cattivo tempo coi nostri ormoni da sfigati.

L'impegno civile di uno dei tanti santini laici degli studenti fuoricorso del meridione viene incarnato in un bel ragazzo siciliano che piace a mamme, estetiste foggiane che comunque non ci capiscono un cazzo e frequentatrici di centri sociali  nella dimenticabilissima temperie culturale del g8 di carlo giuliani. Il risultato è un parallelepipedo di noia immerso in un canile, conservato a Sèvres presso Parigi.

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